lunedì 21 marzo 2016

Fibrosi cistica

Ciao Alvise,
il peggio e passato. Adesso, dormi il grande sonno. Nulla e nessuno potranno più farti del male












Mio nipote è morto all'età di 32 anni di fibrosi cistica. Si tratta di una malattia genetica che non perdona. Mio nipote lo sapeva. A differenza molti di noi che sfuggono alla consapevolezza di essere-per-la-morte, egli era costretto a farci i conti ogni mattina a causa delle terapie cui doveva sottoporsi e ogni volta che si sedeva a tavola a causa delle pillole che doveva prendere per metabolizzare il cibo.
Mio padre, il quale, dopo l'8 settembre del 1943, venne fatto prigioniero dai tedeschi, venne spedito in Germania a lavorare come schiavo di guerra alla Krupp di Essen. Via via che il fronte si ritirava verso il Reno via via aumentarono i bombardamenti alleati. Al fine, essi duravano intere giornate e mio padre aveva sviluppato una sorta di fatalismo. Si accoccolava in una buca e aspettava. Difficilmente una bomba cadeva nella buca scavata da un'altra bomba.
Mio nipote non poteva ricorrere a simili escamotages statistici. Doveva affrontare il suo dramma senza infingimenti. Non si bara con la morte.










Dove sono Elmer lo smidollato, Herman il forzuto,
Bert il buffone, Tom il lottatore, Charley l'ubriacone?
Tutti, tutti dormono sulla collina.
Uno trapassò a causa di un attacco di febbre.
uno morì bruciato vivo in una miniera,
uno venne ucciso in una rissa da osteria
uno morì in galera,
uno è caduto da un ponteggio mentre lavorava per la famiglia.
Tutti, tutti dormono sulla collina.
Dove sono Elle dal cuore tenero, Kate dall'animo semplice,
Lizzie dalla voce squillante, Mag alla quale occorreva poco per essere felice?
Tutte, tutte dormono sulla collina.
Una morì dando alla luce un bambino nato da una relazione illecita,
una morì di amore contrastato,
una morì in un bordello fra le mani dun bruto,
una morì ferita nell'orgoglio mentre cercava di realizzare il suo sogno,
una, dopo aver cercato fortuna a Londra e Parigi, ha trovato
un po' di azio accanto a Elle, Mag e Kate
Tutte, tutte dormono sulla collina.
Dove sono zio Isaac, Anne Emily,
il vecchio Tommy Kinkaid, Savigne Houghton
e il maggior Walker che aveva scambiato
qualche parola con gli eroi della rivoluzione?
Tutti, tutti dormono sulla collina.(*)


(*)E. Lee Masters Spoon River Anthology, trad. di corrado Bevilacqua)

 






Quando il linguaggio fallisce



Il linguaggio è un mezzo di comunicazione. Perchè vi sia comunicazione occorrono un emittente, un ricevente, un messaggio, un canale, un codice. Glisso sul problema del rapporto tra significato e significante (R. Jacobson Linguistica e scienze sociali, Il Saggiatore Studio; U. Eco Segno, Mondadori; R. Bartes Lezioni di semiologia, Einaudi; Id Lezione, Einaudi; M. Foucault Le parole e le cose, Rizzoli; Id Archeologia del sapere, Rizzoli; J. Lotman Cultura e implosione, Feltrinelli; Id Semeiotica del cinema, Einaudi).

Kari, protagonista di L'uomo difficile di Hofmannsthal, si trova nell'impossibilità di comunicare a chi non ha conosciuto il campo di battaglia, cosa voleva dire guerra; preferisce passare perciò per un originale e parlare con i suoi silenzi.

In una situazione analoga si trova il protagonista di Nulla di nuovo sul fronte orientale di Eric M. Remarque quando, tornato casa in licenza, la madre gli dice: "So quello che provi". Egli guarda la madre e pensa: "No non lo sai ed è meglio così perché t figlio è diventato un assassino". Poi, va in camera sua, vede il pianoforte a muro e si chiede se le sue mani assassine riusciranno mai a suonare ancora Schubert, Chopin...

E' difficile dire il proprio dolore. Ancora più difficile è capire il dolore altrui. Perfino, il Leopardi confessa che "lingua mortal non dice quel che io sentivo in seno"; e Lord Chandos di Hofmannsthal, confessa di essere ormai in grado di parlare solo" il linguaggio delle cose mute."

In realtà, il silenzio di Kari è più assordante delle chiacchiere dei suoi amici che continuano a non capire perché Kari si comporti così. L'alternativa è la citazione: Fu così che a Hofmannsthal venne l'idea di scrivere un libro di citazioni e lo intitolò Il libro degli amici.Ciò non risolve comunque il problema dell'interpreazione.

Recentemente, un amico mi ha chiesto se leggo ancora. Gli ho risposto che il mio leggere, più che un leggere, è un rammemorare. Nello stesso tempo, gli ho confessato, ho rivisto erti miei giudizi e certi autori che ritenevo grandi, riletti oggi, alla luce dell'esperienza, li ho drasticamente ridimensionati. Mentre m'e accaduto di rivalutarne altri. La cartina di tornasole è il tema del dolore e credo ce nessun autore abbia accettato di mettersi n piazza più di Federico Garcia Lorca nel Llano por Igacio Sanchez Mejas

 
Si tratta di un poema che non ha eguali. Nessun poeta scrisse mai per la sua donna versi di tanta intensità e bellezza. Lorca li scrisse per un uomo, con grande scandalo dei franchisti che lo uccisero vigliaccamente nel 1937.

Il poema di Lorca inizia con una imitazione stilistica del Corvo di Poe. Lorca al
never more di Poe sostituisce l'espressione a las cinqo de la tarde che scandisce gli eventi. La prima parte del poema è intitolata infatti La cogida y la muerte


A las cinqo de la tarde,
eran las cinqo en punto de la tarde,
un nino trajo la blanca salana,
a las cinqo de la tarde.
Una espuerta de cal ya pervenida
a las cinqo de la tarde.
Lo demàs era muerte y solo muerte
a las cinqo de la tarde
Alle cinque della sera,
Erano le cinque in punto della sera.
Un ragazzo portò un lenzuolo bianco
alle cinque della sera.
Una cesta di calce era già giunta
alle cinque della sera.
Il resto era morte e solo morte
alle cinque della sera

 
Descritto l'evento, in Lorca scatta la molla del rifiuto dello stesso evento:
Que no quiero verla!
Dile a la luna che venga,
que no quiero ver la sangre
de Ignacio sobre la arena
Non voglio vederlo!
Dite alla luna che venga
che io non voglio vedere il sangue
di Ignacio sopra la sabbia della arena

Poi, interviene l'accettazione.

La piedra ea una frente donde los suenos gimen
sin tener agua curva ni cipreses helados.
La piedra ea una espalda para llevar al tiempo
con arboles de lagrimas y cintas y planetas...
Ya està sobre la piedra Ignacio el bien nacido.
E' la pietra una fronte dove i sogni gemono,
senza aver acqua curva né cipressi ghiacciati.
E' la pietra una spalla che va portando il tempo
con alberi di lacrime, nastri e pianeti

Infine c'è l'addio.
Vete, Ignacio. No sientas el caliente bramido.
Duerme, vuela, reposa. Tambien se mmuere el mar.
Va Ignazio, non sentire il caldo bramito.
Dormi, vola, riposa, muore anche il mare

(trad. di Corrado Bevilacqua)

I versi di Lorca ci portano al tema del dolore. L'autore che più di ogni altro pose al centro della sua opera il tema del dolore fu Miguel De Unamuno. Per De Unamuno è dal dolore che nasce nell'uomo la coscienza di sé. Non meno grande fu l' intuizione di Nietzsche quando in Aurora scrisse che il dolore apre all'uomo nuove visioni della vita.




 





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