martedì 31 gennaio 2017

Cinque milioni di fiirme contro Trumpy

Da qualche tempo sono diventato il portavoce di tutte le buone cause. Non min stupce percip di aver ricevuto la seguente letera Caro sig. Trump, Mentre i cittadini americani stanno riempiendo strade e aeroporti in segno di protesta, noi possiamo dimostrare che l’intero pianeta è con loro. Non lasciamo che Trump ci divida, rendiamolo invece una forza che ci unisca ancora di più, per difendere tutto ciò che amiamo. Con speranza, Emma, Alice, Christoph e tutto il team di Avaaz Quello che sta facendo non ha nulla di “grande”. Noi, da tutto il mondo, rifiutiamo la paura, l’odio, l’intolleranza e il fanatismo delle sue parole. Rifiutiamo il suo sostegno alla tortura, i suoi appelli all’assassinio di civili, il suo continuo richiamo generico alla violenza. Rifiutiamo le offese a donne, musulmani, messicani, in pratica a tutti i miliardi di persone che non sono come lei, non parlano come lei, non pregano come lei. Di fronte alle sue paure, noi scegliamo l’ascolto. Lei fa perdere la speranza nel mondo, noi la coltiviamo. Vedendo la sua ignoranza scegliamo la voglia di capire. Come cittadini di tutto il mondo, noi siamo uniti contro la sua propaganda di odio e divisione. Cordialmente, Altri firmatari -- aggiungo la mia firma AGGIUNGO LA MIA FIRMAutre ja cbvju Ace durnaevyv Mi dipiace per Alice e gji altri ma io non ho firtrmato. Reagan promise di distruggere l'0URSS e il comunismo. Ci riuscì e come storico posso solo ammirarlo perchè trattavasi di una missione apparntemente lmpossibile.Nocciolina Carter aveva un bel programma pacifista ma nnn seppe fare l'unica cosa che gli era srara chiesta. Librare gli stggi americani a Teheran,

sabato 28 gennaio 2017

Dvořák Symphony No 9 "New World" Celibidache, Münchner Philharmoniker, 1991

ANNE SOPHIE-MUTTER - Mozart Violin Concerto # 5 ~ Camerata Salzburg

Mozart Piano Concerto 26. Aimi Kobayashi

Mozart - Piano Concerto No. 21, K.467 / Yeol Eum Son

MOZART Symphony No 40 in G minor KV550 LEONARD BERNSTEIN

The Best of Strauss

�� Best of Chopin piano - Classical Music for relaxation - The best piano...

Tchaikovsky 6th symphony Bernstein (Pathetique) complete

TU SEI ME

Corrado Bevilacqua Tu Sei Me E’ da dieci anni che soffro della malattia di Parkinson e che trascorro ogni anno uno o due periodi di due mesi di riabilitazione al Fatebenefratelli di Venezia. Aggiungo che a causa del Parkinson ho perso anche Lorraine mia moglie, una americana figlia del presidente della Columbia University.“Non ti ha lasciato per il Parkinson, ma per i soldi”, disse il padre di Lorraine, dimostrando di conoscere la figlia meglio di me. Lorraine aveva studiato alla Merriman, la medesima università di Jackie Kennedy. Conseguita la laurea in microbiologia, aveva lavorato al Bellevue di New York dove aveva conosciuto Jane che più tardi avrebbe sposato il mio amico Roberto, un altro parkinsoniano. Quest’anno sono entrato al Fatebenefratelli di Venezia la mattina del 24 agosto. Conobbi Manù il pomeriggio di quello stesso giorno.. Manù era entrata in camera mia per salutare Leo, anche lui era un paziente del primario prima che questi venisse a Venezia. Manù vide sul mio letto dei fogli da disegno. Si avvicinò al letto e mi chiese se poteva prenderne uno in mano. Io risposi che glielo regalavo se le piaceva. Manu sorrise come se le mie parole la avessero colta di sorpresa. Si trattava di una natività postmoderna. Leo disse a Manù qualcosa che io però non compresi perché la mia attenzione era stata attratta da una donna non più giovane che era entrata nella mia stanza. Guardai la donna che seppi poi chiamarsi Rossana, la donna di cui Cyrano de Bergerac era follemente innamorato e notai immediatamente in lei qualcosa di familiare. Da quel quel giorno diventammo inseparabili. Una sera, Manù disse che era stanca e che non avrebbe partecipato alla consueta partita a scala quaranta. Gioca tu al posto mio - disse Manù. Io ribattei che era una vita che non giocavo. Allora, vieni con me - disse Manù . Arrivati in camera, Manù mi mostrò una foto. Vedi com’ero bella? - chiese Manù. Un pomeriggio Manu ed io camminavamo in giardino. -Io non volevo venire a Venezia perché ero lontana da casa. disse Manù - Adesso sono contenta perché ho conosciuto te. Quello che voleva dire era che quando era con me si sentiva compresa e che con me ella non doveva cercare di essere diversa da quella che era, perché io sapevo cosa voleva dire star male. Guardai Manù. Ella mi aveva appena tradotto in un italiano dall’inconfondibile accento basso padano una delle pagine più belle della filosofia occidentale. Mi riferisco alla pagina nella quale Schopenhauer evocava il detto Veda: Tu Sei Me. Qualche giorno dopo mi venne a trovare Pierluigi che come regali mi portò una copia della prima edizione americana di For whom the bell tolls dove sono riprodotti i famosi versi di John Donne: “No man is an Island…” Noi viviamo invece in una società individualista che lascia l’individuo da solo di fronte al dolore lascia l’uomo solo di fronte al dolore e se egli lamenta un po troppo a voce alta rischia di essere chiuso in manicomio. Nello stesso tempo siamo sommersi da programmi televisivi che fanno una autentica gara nell’accendere le telecamere su una innumerevole serie di casi pietosi. Questo però è l’esatto contrario di quello a cui pensava Manù, Si tratta infatti dello sfruttamento economico del dolore e, più, in generale, delle diverse situazioni di disagio. Dal punto di vista economico il problema può essere posto in questi termini. Come esiste un mercato delle arance. così esiste un mercato del dolore. Esiste cioè una domanda di dolore proveniente da chi consuma quotidianamente i programmi televisivi di attualità e c’è una offerta di dolore proveniente dalle diverse emittenti televisive che gestiscono i citati programmi televisivi. La ”sorrow economics” è un’economia a costi costanti costituiti essenzialmente dai costi di gestione dello studio e dai costi di produzione dei servizi che non variano al variare del numero dei morti, degli stupri ecc di cui si parla. Va da sé che maggiore è l’indice di ascolto, maggiore è il prezzo al quale gli spazi pubblicitari vengono messi in vendita. maggiori sono i profitti delle emittenti televisive. Volendo è possibile individuare il “punto a profitto zero”, ovvero, è possibile calcolare il numero di omicidi, stupri che è necessario mandare in onda per coprire i costi di produzione della trasmissione.

venerdì 27 gennaio 2017

The Best of Mozart

Rachmaninoff: Piano Concerto no.2 op.18 - Anna Fedorova - Complete Live ...

Beethoven - Moonlight Sonata (FULL)

Beethoven - Sonata per Pianoforte n°8 "Patetica"

Martha Argerich - Chopin: Piano Concerto No. 1 in E minor, Op. 11 (2010)

Tchaikovsky Piano Concerto No 1 FULL / Martha Argerich, piano - Charles ...

Martha Argerich - Chopin: Piano Concerto No. 1 in E minor, Op. 11 (2010)

[HD] Khatia Buniatishvili - Beethoven Piano Concerto No. 1 in C major, O...

Schumann: Klavierkonzert ∙ hr-Sinfonieorchester ∙ Khatia Buniatishvili ∙...

Khatia Buniatishvili Chopin Piano Concerto No. 2 Op. 21 in F minor

Khatia Buniatishvili - Liszt Piano Concerto No. 2 in A major, S. 125

martedì 24 gennaio 2017

NON FIDATEVI DEI POLITOLOGI

Michael Walzer: "Hillary Clinton è destinata a vincere ma la rabbia lascerà il segno" Il filosofo: "Più ampio sarà il margine di una eventuale vittoria e meno si parlerà di brogli. Forse i democratici strapperanno anche il Senato ma il passaggio di Trump si sentirà anche dopo. Molti americani sono ormai pieni di odio, non sarà facile raddrizzare la situazione" Questo l titopondi un artucolo di ANNA LOMBARDI su Corriere.it. E continuava. il tuo avversario: non mio marito". Ma Hillary è stata brava a mantenere equilibrato lo scontro". Il filosofo Michael Walzer, professore emerito di Princeton, 81 anni, autore di decine di saggi di teoria politica nonché condirettore di Dissent, la più famosa rivista politico-culturale della sinistra liberal americana, inizialmente sospira: "Dobbiamo proprio parlare del dibattito? ". Poi però si lascia andare: "La compostezza di Hillary e la sua coerenza le hanno senza dubbio fatto vincere il match, anche se non credo che il duello abbia spostato molti voti. Le bugie, le esagerazioni di Trump erano così tante che lei non poteva rispondere su tutto. Ha lasciato passare alcune delle esagerazioni a cui i sostenitori di Trump possono credere e così non ha certo sottratto consensi all'avversario. Anzi, la base repubblicana ha certo apprezzato la performance del tycoon". Un dibattito velenoso. Quanto rispecchia l'atmosfera del Paese e quanto ne aggraverà la divisione? "Il tipo di campagna condotta da Trump ha abbassato notevolmente il livello di discussione politica del Paese. E Hillary ha dovuto adeguarsi. Oggi più che mai penso che lei vincerà le elezioni. Forse i democratici strapperanno anche il Senato, che è molto importante per la questione dei giudici della Corte Costituzionale. Ma il passaggio di Trump lascerà il segno. Molti americani sono ormai rabbiosi, pieni di odio. Non sarà facile raddrizzare la situazione ". Cosa teme? "Più ampio sarà il margine di una eventuale vittoria e meno si parlerà di brogli. Ma la questione è un'altra. Quando Bush ebbe la meglio su Gore, molti pensarono che non fosse una vittoria legale: ma accettarono comunque la legittimità della presidenza di George W. Ora temo che una parte di America potrebbe non fare la stessa cosa, rifiutando di legittimare Hillary. E questo è pericoloso: potrebbe aprire la strada a un più efficace demagogo, che non abbia il passato burrascoso di The Donald, capace di avere nuovo appeal su questa gente usandone la rabbia". Trump ha parlato di mandare in galera la sua avversaria... "Espressioni come queste non dovrebbero essere accettate in democrazia. È una cosa che non ha precedenti. A questo punto perfino la Southern strategy di Nixon, che andava nelle regioni del Sud a cercare i voti dei razzisti bianchi sembra più civile. Lei avrebbe dovuto rispondergli provocatoriamente "è meglio se mi fai ammazzare" mettendo a nudo l'odio nel discorso politico di Trump". Quella del carcere è una minaccia che Trump potrebbe mettere in pratica? "No, l'America smetterebbe immediatamente di essere un Paese democratico. L'esempio migliore lo ha dato Barack Obama: quando vinse, qualcuno a sinistra voleva che processasse Cheney e Rumsfeld per le torture. Lui rifiutò, fermo: anche se c'è terreno per un processo, non si può infierire sugli avversari, disse. È la loro sconfitta politica la risposta più appropriata. E il motivo è semplice: se perdere le elezioni diventa un rischio, qualcuno finirà per giocare sporco pur di non perderle mai". Anche Hillary ha i suoi punti deboli: quella frase svelata da WikiLeaks dove dice che un politico può avere una posizione pubblica e una privata... "Questo è vero per molti politici e fu senz'altro vero per Abraham Lincoln, che lei citava. Certo, se hai due diverse posizioni, è meglio se tieni la privata per te". Pensa che Hillary si libererà mai di certi errori fatti in passato? Qual è il più grave, secondo lei? "È stata troppo vicina a Wall Street. Ora ha una posizione politica pubblica molto più a sinistra, simile a quelle da cui è partita, quelle che aveva da giovane. Spero sia sincera. Sarebbe un bell'atto di coerenza". Come sarà il prossimo dibattito? "Trump continuerà a usare contro Hillary qualunque cosa. Non sarà un bello spettacolo e lei dovrà trovare un modo efficace di reagire. Parlando di argomenti concreti: assistenza sanitaria, scuola, disoccupazione. Lui non si darà per vinto fino all'ultimo. Ma non se la caverà: il fatto che molti repubblicani si siano defilati ancor prima del dibattito la dice lunga- Ok, Mr Walzer. You are a great politologist, but you understand nothing about common people and American women. American women American women saw red when they saw Hillary.She has no carisma. She is considered a small opportunistic not to remember her poor performance as secretary of state tng about commom people.

sabato 21 gennaio 2017

Morte a 4 stelle

Esplora il significato del termine: Giampaolo che non trova la moglie e l’urlo del papà per il suo Stefano Storie dal Rigopiano, l’hotel travolto Il sollievo di chi viene salvato si mescola con il dolore e l’angoscia di chi vede le speranze svanire. E all’ospedale di Pescara tutti ringraziano Quintino, il primo che ha dato l’allarme su Rigopiano. Tra i soccorritori anche 10 rifugiati daTorino di Claudio Del Frate I parenti di alcuni dispersi arrivano all’ospedale di Pescara shadow 1 222 11 Sono le ore del sollievo e della disperazione. Sono le ore in cui i destini di quanti sono rimasti coinvolti nella tragedia dell’hotel Rigopiano, per 48 ore uniti, si separano. Chi può riabbracciare un parente gioisce, quelli a cui questa gioia viene negata restano nell’angoscia e, mano a mano che il tempo passa, vedono subentrare lo spettro che il loro caro non possa uscire vivo dalla montagna di neve e di macerie del Rigopiano. L’ospedale di Pescara, il campo base dei soccorsi a Penne sono i luoghi di queste “sliding doors”, i punti in cui si incrociano in queste ore storie tanto differenti. Al momento il bilancio è di 9 persone portate in salvo, 5 estratte prive di vita dalle macerie e 23 ancora disperse. Le operazioni di salvataggio vanno avanti in condizioni proibitive. Nel pomeriggio è stata identificata la terza vittima. Si tratta di Nadia Acconciamessa, mamma del piccolo Edoardo Di Carlo, ricoverato in ospedale, e moglie di Sebastiano Di Carlo, ancora disperso. Lo ha confermato il direttore sanitario dell’ospedale di Pescara, Rossano Di Luzio, durante il bollettino sanitario. In corso il riconoscimento delle altre due salme arrivate in ospedale. Il premier Gentiloni, intanto, «è pronto a riferire in Parlamento sull’emergenza che ha colpito il Centro Italia». shadow carousel Giampaolo che non trova la moglie e l’urlo del papà per il suo Stefano Storie dal Rigopiano, l’hotel travolto Il sollievo di chi viene salvato si mescola con il dolore e l’angoscia di chi vede le speranze svanire. E all’ospedale di Pescara tutti ringraziano Quintino, il primo che ha dato l’allarme su Rigopiano. Tra i soccorritori anche 10 rifugiati daTorino di Claudio Del Frate I parenti di alcuni dispersi arrivano all’ospedale di Pescara I parenti di alcuni dispersi arrivano all’ospedale di Pescara shadow 1 222 11 Sono le ore del sollievo e della disperazione. Sono le ore in cui i destini di quanti sono rimasti coinvolti nella tragedia dell’hotel Rigopiano, per 48 ore uniti, si separano. Chi può riabbracciare un parente gioisce, quelli a cui questa gioia viene negata restano nell’angoscia e, mano a mano che il tempo passa, vedono subentrare lo spettro che il loro caro non possa uscire vivo dalla montagna di neve e di macerie del Rigopiano. L’ospedale di Pescara, il campo base dei soccorsi a Penne sono i luoghi di queste “sliding doors”, i punti in cui si incrociano in queste ore storie tanto differenti. Al momento il bilancio è di 9 persone portate in salvo, 5 estratte prive di vita dalle macerie e 23 ancora disperse. Le operazioni di salvataggio vanno avanti in condizioni proibitive. Nel pomeriggio è stata identificata la terza vittima. Si tratta di Nadia Acconciamessa, mamma del piccolo Edoardo Di Carlo, ricoverato in ospedale, e moglie di Sebastiano Di Carlo, ancora disperso. Lo ha confermato il direttore sanitario dell’ospedale di Pescara, Rossano Di Luzio, durante il bollettino sanitario. In corso il riconoscimento delle altre due salme arrivate in ospedale. Il premier Gentiloni, intanto, «è pronto a riferire in Parlamento sull'emergenza che ha colpito il Centro Italia». shadow carousel Corriere,it

Non credo che Trumpy sia un folle

Sono 2,5 milioni i manifestanti in tutto il mondo che hanno aderito alla marcia delle donne organizzata nelle principali capitali contro l'insediamento di Donald Trump. Lo riferiscono gli organizzatori del Womens March. L'enorme partecipazione oltre le aspettative alla manifestazione anti-Trump oggi a Washington impone all'organizzazione dell'evento un cambio di programmi improvviso e non da' il via alla marcia lungo la traiettoria stabilita in quanto le strade sono gia' ricolme di gente, impedendole di raggiungere la Casa Bianca. Lo hanno indicato i responsabili ai dimostranti. Non è ancora partita la 'Marcia delle donne' a Washington ma la Capitale è già percorsa da un fiume di persone che, da più parti della città e oltre, stanno raggiungendo il centro nei vagoni stracolmi della metropolitana, a bordo di bus pieni, a piedi dalle stazioni ferroviarie dove fin dalle prime ore della mattina arrivano treni con centinaia di persone a bordo determinate a partecipare alla manifestazione. "Sarà anche cominciata come la 'Marcia delle donne' ma questa è la marcia di tutti. La marcia dell'America che unita è determinata a far sentire la propria voce". E' questo in sintesi il messaggio delle donne ma anche dei moltissimi uomini già in piazza oggi in segno di protesta nella prima giornata di Donald Trump presidente. "Siamo tutti sotto attacco e solo noi possiamo proteggerci a vicenda. Restiamo uniti, marciamo insieme, per i prossimi quattro anni". Questo l'appello lanciato dall'attrice America Ferrera aprendo a Washington la manifestazione di protesta contro il neo presidente Donald Trump che vede gia' in piazza migliaia di persone pronte a marciare lungo il National Mall nella capitale. Una mobilitazione cui aderiscono molte personalita', volti noti dello spettacolo, artisti, tra cui Scarlett Johansson, Ashley Judd e Michael Moore. Hillary Clinton 'in campo', su Twitter, con le donne che scendono in piazza a Washington e in tutti gli Stati Uniti per protestare contro Donald Trump. ''Grazie per parlare e marciare per i nostri valori. E' importante come sempre. Ritengo che siamo sempre piu' forti quando siamo insieme'' twitta Hillary, rifacendosi allo slogan della sua campagna elettorale, 'Stronger Togheter'. Marcia delle donne, 'Pussy hat' il simbolo della protesta - L'idea è venuta a due amiche in California: realizzare un milione di cappelli rosa - i Pussy hat - per ribadire il rispetto ai diritti delle donne. E' diventato il simbolo della marcia che si prospetta oceanica oggi a Washington in segno di protesta contro il neopresidente Donald Trump. Lo indossano la gran parte delle migliaia di persone che già gremiscono il centro della Capitale americana e come loro tanti altri in diverse città degli Usa e del mondo che aderiscono anche idealmente al corteo anti Trump. Sono donne ma anche molti uomini a sfoggiare con orgoglio il copricapo rosa: "è il nostro modo di dire basta. Di manifestare la nostra irritazione, frustrazione e anche rabbia contro la misoginia", hanno sottolineato parlando con l'ANSA diversi manifestanti a Washington. "Che il presidente degli Stati Uniti possa dire cose del genere verso più della metà della popolazione...con questo cappello e con questa marcia diciamo basta, non si possono più sminuire le donne così", ha aggiunto lo stesso gruppo di manifestanti. La protesta contro Donald Trump si fa 'globale' e si attende fino ad un milione di persone nelle piazza di tutto il mondo con manifestazioni e marce ispirate alla massiccia mobilitazione a Washington per la 'marcia delle donne'. Da Londra a Berlino, da Atene a Parigi, da Milano a Roma, da Sidney a New Delhi a Stoccolma si sono gia' svolte o sono in corso numerose dimostrazioni. E dal sito della Casa Bianca 'spariscono' sezioni clima, diritti' - Le pagine sui diritti civili, il cambiamento climatico e i diritti Lgbt spariscono dal sito della Casa Bianca di Donald Trump. La sezione sul cambiamento climatico è stata sostituita da An American First Energy Plan, in cui non si parla di clima e si afferma che il presidente "è impegnato a eliminare le politiche non necessarie e dannose come il Climate Action Plan''. La pagina sui diritti civili è stata rimpiazzata dalla sezione Standing Up for Our Law Enforcement Community, in cui i timori su come la polizia agisce vengono sostituiti dalla richiesta di aumentare il numero delle forze dell'ordine. Nel sito le parole 'nero' o 'afro-americano' non compaiono in nessuno dei documenti sulle prossime politiche di Trump, cosi' come non c'e' una sezione dedicata a uno dei temi che ha piu' cavalcato nella campagna elettorale, l'immigrazione. ANSA.it

Cronache italiane - I misteri di Alleghe

Cronache italiane - L'affare Montesi

giovedì 19 gennaio 2017

Che cos'è la libertà

Questa mattina ho ricevuto da Change.org, la seguene email: "Corrado, l'omofobia deve essere un diritto umano riconosciuto": a pronunciare queste parole è stata la dottoressa Silvana De Mari, di cui Roberta chiede la radiazione dall'Ordine dei Medici. Sei d'accordo?" Ordine dei medici di Torino: Radiazione della dottoressa Silvana De Mari dall'albo dei medici Robenvjnrta Amato Italy Firma la petizione Chiediamo la radiazione immediata della dottoressa De Mari dall'Ordine dei Medici di Torino per avere espresso in sede pubblica pareri obsoleti in merito ai rischi della sessualità omosessuale, alla definizione -velata di forti pregiudiziali omofobe- di Gay Bowel Syndrome, per aver ridicolizzato, umiliato, deriso, con la pietà pelosa di chi è in malafede, chi abbia rapporti omosessuali. Per avere lordato anche la sessualità eterosessuale, descrivendo come pericolose pratiche sicure, descrivendole in maniera turpe e paventando lesioni e inesistenti rischi di malattie. Roberta Amato via Change.org

mercoledì 18 gennaio 2017

Mastermind del 9/11 scrive a Obama

A letter from alleged 9/11 mastermind Khalid Sheikh Mohammed to President Barack Obama has been delivered to The White House, nearly three years after it was written. Khalid Sheikh Mohammed wrote a letter to the president complaining of "Muslim oppression at the hands of the West" and the US role in Gaza back in 2014, according to the Miami-Herald's Carol Rosenberg, who was the first to report on its existence. It's true. But it is also true thar America lacks a MO policy because it depends on Israle's polici depending on the political oientarientale this tantrums from Israel towards the Palestinians. The Army judge overseeing Mohammed's case overruled that view, and ordered prosecutors on January 6 to deliver the letter to the president, Rosenberg reported on Monday. CBS reported that the White House received the letter on Tuesday, but they declined to discuss its contents. The judge's ruling — still under seal on the military commissions website — said there was "no legal basis" for the secrecy surrounding the letter, and gave prison officials 30 days to scrub it for any security concerns before releasing it to the public, The Miami-Herald reported. If that timeline holds, the letter will appear on the military commissions website sometime around February 5, 2017. Mohammed is currently on trial for his role with the al Qaeda terror group and his alleged planning of the 9/11 attacks, which he admitted to being responsible for "from A to Z."

lunedì 16 gennaio 2017

Questa Italia

Insegnante di professione, bidella per necessità. Francesca Capecce, 34 anni, di Termoli, è una delle centinaia di «idonei fantasma», i professori che hanno superato scritti e orali dell’ultimo concorso per l’insegnamento ma che non hanno una cattedra: il bando prevedeva che, oltre ai vincitori, potessero aspirare ad un posto solo il 10% in più di chi era in graduatoria. E così, nonostante tantissime cattedre siano rimaste vuote, loro, tecnicamente abilitati ad insegnare, restano a casa, mentre in classe entrano supplenti bocciati. E chi non può permettersi di restare senza stipendio, fa di tutto: anche il collaboratore scolastico. Come Francesca. Umiliante? «Frustrante, più che altro. Ma il lavoro è lavoro: e anche se 900 euro non sono i 1.300 dell’impiego da docente, sono comunque un’entrata per la mia famiglia. Ho una figlia di cinque anni e non mi posso permettere di rimanere a casa». Dieci anni di insegnamento «Ho insegnato dieci tondi tondi. Dal 2006 insegno accoglienza turistica, ovvero ricevimento, negli istituti alberghieri e professionali. Con incarichi quasi sempre annuali o sostituzioni di maternità. Sono diplomata come tecnico dei servizi turistici, mi ero anche iscritta a Economi del turismo, ma col lavoro non sono riuscita a laurearmi. Poi è arrivata la riforma Gelmini: taglio drastico delle ore della mia materia. Fino al 2013 ho resistito, c’erano spezzoni di cattedre qua e là e giravo come una trottola pur di racimolare le mie ore di insegnamento. Nel 2014 ho preso l’abilitazione con il Pas, sperando mi desse qualche punteggio in più: ma non arrivava niente. E allora, quando mi hanno chiamato dalla graduatoria di terza fascia degli Ata, ho accettato. Paradossalmente, sono molto titolata rispetto agli altri educatori, e quindi da un anno e mezzo ho sempre lavorato, anche se con incarichi temporanei». Come collaboratrice amministrativa? «Non solo. Ci speravo, a dire il vero. Ma mi sono dovuta adattare: le pulizie, l’assistente di laboratorio, l’accoglienza degli alunni, l’assistenza dei disabili, il centralino. Ho fatto di tutto nella scuola della mia ultima supplenza, un Ipssia di Montenero di Bisaccia, in provincia di Campobasso, e ci scherziamo su: servo la scuola in tutto e per tutto». «Il ritorno nella mia vecchia scuola» Le è capitato di lavorare anche per scuole dove aveva insegnato? «Sì, l’anno scorso, per un alberghiero, la stessa scuola dove ero stata anche alunna. All’inizio non volevo accettare, mi sembrava troppo. Poi mi hanno convinto, ricordandomi che ciò che conta è lavorare con dignità. Temevo il giudizio dei ragazzi. E invece mi hanno stupito: mi hanno incoraggiato, aiutato, e detto più volte che per loro ero un esempio di coraggio e fierezza. Mi chiamavano professoressa anche se lavavo i piatti nel laboratorio di cucina, invece di stare in cattedra. Mi hanno detto che ho insegnato loro il senso del dovere e del sacrificio. Devo dire la verità, sono stati di grande aiuto e incoraggiamento». Poi ha tentato il concorso, sperando di riconquistare la sua posizione. Ma cosa non è andato per il verso giusto? «Non lo so. Ho studiato, pagato tre viaggi in Campania per sostenere le prove invece di andarmene in vacanza, ho rinviato un intervento delicatissimo, ho anche accettato il rischio di lasciare la mia famiglia, visto che per la mia materia non c’erano cattedre in Molise, ma solo 4 in Abruzzo. Alla fine sono risultata idonea con 34 punti su 40. Quindi non ammessa al posto a tempo indeterminato. Una delusione. Nonostante ci siano ancora molti spezzoni di ore liberi in giro, a me non assegnano alcun posto. Anzi, peggio: speravo che i vincitori liberassero le cattedre andando ad occupare i loro ruoli legittimi in Abruzzo, e invece anche loro non sono stati sistemati, i loro posti non esistono più». «Tanti supplenti davanti a me» «Con la mobilità molte cattedre previste dal concorso sono risultate fittizie, inesistenti: tanti insegnanti che si sono spostati le hanno occupate, e poiché avevano più diritti dei neo immessi in ruolo nessuno può farci niente. Magra consolazione: anche i vincitori di concorso sono messi come me». Chi sta facendo le supplenze invece? «Per lo più precari che sono stati bocciati al concorso. Io che ho superato un concorso valgo meno di loro. Tutti i concorsi pubblici danno un valore all’idoneità, questo è l’unico che ci considera dei fantasmi: noi abbiamo meno valore di chi non l’ha superato. Non ha senso. Considerarci validi per i posti vuoti invece avrebbe un duplice effetto positivo: noi avremmo un posto, e gli alunni dei professori preparati». Mentre pulisce e sistema le aule, ha dei rimpianti? «No, cerco di fare del mio meglio in qualsiasi cosa. E anche i dirigenti scolastici mi apprezzano perché capiscono che possono affidarmi anche incarichi più delicati. Però penso spesso ai miei alunni, non poter più coltivare la loro passione per lo studio mi manca tantissimo. L’insegnamento è un mestiere del cuore, non del portafogli». 16 gennaio 2017 (modifica il 17 gennaio 2017 | 07:40) © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere.it

domenica 15 gennaio 2017

Show di Trumpy

NEW YORK -Anche per gli europei sarà più difficile viaggiare negli Stati Uniti. E’ l’ultimo degli annunci a sorpresa di Donald Trump. Il neo presidente, in un’intervista al quotidiano britannico «Sunday Times», rivela che, appena insediato alla Casa Bianca, cioè il 20 gennaio prossimo, prenderà «una serie di misure» per rendere molto più sicuro il confine americano. Saranno applicati «controlli estremi» per chi arriverà da «parti del mondo conosciute per il terrorismo islamico». Ma saranno previste restrizioni anche per gli europei. shadow carousel Ma non basta. Il nuovo leader americano è convinto che «altri Paesi usciranno dall’Unione europea, seguendo l’esempio della Gran Bretagna». La Brexit, dice Trump, «è una gran cosa e io farò un accordo commerciale con il Regno Unito». Affermazioni che poi andranno verificate concretamente, considerando che il costruttore newyorkese ha parlato di «Brexit» con uno dei principali quotidiani di Londra. Ambivalente il giudizio su Angela Merkel: «ha commesso un errore catastrofico», consentendo l’ingresso di un milione di profughi in Germania. Tuttavia, dice Trump, «inizio il mio mandato con fiducia sia in Vladimir Putin sia nella cancelliera tedesca Merkel. Ma intendo verificare quanto tutto ciò possa durare». I rapporti con l’Europa, o meglio con il versante europeo dell’Alleanza atlantica, sono al centro di un’altra intervista rilasciata anche al quotidiano tedesco «Bild». «La Nato è un’organizzazione obsoleta, non si è occupata di lotta al terrorismo. Ha dei problemi. É vecchia perché è stata disegnata molti e molti anni fa». E ancora «solo cinque Paesi pagano la quota dovuta e questo non è giusto nei confronti degli Stati Uniti». Ma, conclude Trump: «La Nato resta comunque molto importante per me». Ieri è stata anche la giornata delle indiscrezioni su un possibile vertice a breve tra Putin e il neo presidente americano. Hamburg Declaration Corriere.it

giovedì 12 gennaio 2017

Stupidi, ridicoli e ignoranti

Questa mattina ho trovato nella mia casella postale la seguente email: Il Coordinamento Liguria Rainbow lancia un appello per contrastare l'iniziativa della Regione Liguria volta a rendere attivo uno sportello che, come recita il documento ufficiale, “costituirà un momento di ascolto e di informazione pro famiglia, difendendo la libertà educativa in capo alla famiglia andando ad arginare quei fenomeni di indottrinamento ideologici noti come ideologia del gender”. Sulla scia di analoghe prese di posizione da parte della Regione Lombardia e della Regione Veneto,
tale iniziativa, oltre che sovrapporsi a servizi già esistenti sul territorio, costituendo così uno spreco di denaro pubblico, è gravemente lesiva della libertà di insegnamento e rende vano uno degli obiettivi primari della scuola: offrire spazi privilegiati di ascolto, di scambio e di discussione. Contribuisce, inoltre, a creare un pericoloso clima di paura, sospetto e intimidazione. Le politiche scolastiche - come recitano le Indicazioni Nazionali 2012 per il curriculo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione - devono pensare e realizzare i progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora e che sollevano precise domande esistenziali.
La Regione Liguria invece dimostra di pensare a politiche di sostegno a un modello unico di famiglia, fallendo così nell'offerta di servizi e risposte ai bisogni di chi vive sul territorio, e discriminando fattivamente chi sconfina dal modello "normale" (famiglie monogenitoriali, famiglie omogenitoriali, persone LGBT, donne e uomini che rifiutano la stereotipia dei ruoli dominanti). Indirizziamo il nostro appello anche alla Ministra Fedeli perché quanto sta accadendo in Liguria è in realtà l’esito di un clima oscurantista che negli ultimi anni sta attraversando il paese. Chiediamo dunque alla Ministra di esprimersi in difesa dell’autonomia e della laicità della scuola pubblica, e di intervenire in modo deciso affinché non si espellano dai programmi scolastici i temi centrali dell'educazione all'affettività, del rispetto delle differenze e del contrasto agli stereotipi, alla violenza di genere, all'omofobia e al bullismo. Questa petizione sarà consegnata a: Valeria Fedeli Ministra dell'Istruzione Giovanni Toti Presidente Regione Liguria, a Sergio Mattarella. Vi invito a firmare la presente petizione

domenica 8 gennaio 2017

UN VECCHIO AMICO MAI DIMENTCATO

RICHARD DUbOFF in un saggio di mezzosecolo fa sulla Monthly Review Magazine si chiedeva se dovevamo parlare di complesso militare- inndusreiale gppure se dovevamo paròare semplicemente di Pentagosmo.La questione non è di lana caprina. Essa è parte cotitutiva diella natura del capitalismo monopolistico. Il capitalismo monopolitico produce per sua natura più di quello che conxumi. In altre parole il mopoly capital è carstterrizzato dalla tendenza dej surplus economico efferttivo ad aumentare. Tale legge enunciata nel 1966 da Baran e Sweezy, venne esposta per la prima volta da Rosa Luxemburg. In altre parole, ll capitalismo assotbe atttrverso ll militarismo parte del surplus che esso stesso produce. Su questa falsariga, Paul Sweezy sostenne che nel capitalismo esiste una tendenza cronica alla deptessione. Il militarismo era come per la Luxemburg una via d'uscita dalla depresssione.

venerdì 6 gennaio 2017

[Best Version] The Great Dictator Speech - Charlie Chaplin + Time - Hans...

This speech has been defined the great speech ever delivered. Maybe I know yet that we have to come back to Giovanni Pico della Mirandola's De hominis dignitate to find something similsr to Chaplin's corrado