martedì 6 dicembre 2016

Renzi ci ripensa. Prima la finanziaria, poi le mie dimissioni

Il più grande degli scrittori americani di storie brevi, Raymond Craver soleva dire: scrivo mille parole per conservarne cento. I suoi raconti - penso a Di cosa paliamo quado parliam d'amore? - sono scarnificati, ed è questa loro caratteristica che li rende affascinanti. Dashiel Hammet avrebbe potuto dire la stesa cosa di sé. Non avrebbe potuto falo Raymond Chandler la cui prosa è lenta e sinuosa ccome le aqcue del Missisipi. La mia esperienza di columnist mi porta ad affermare che non si può insegnare a scrivere come non si può insegnare a dipingere oppure a comporre musica. Ciò spiega il decadimento del giornalismo politico italiano. Quando ero giovane e mi dilettavo a frequentare gli ambienti dell'alta politica ero considerato una delle migliori penne del giornalismo italiano. La mia prosa con i suoi "toscanismi" piaceva molto a Maria Teresa Torre Rossi prof di lettere del Liceo Parini di Milano nonché autrice della più bella grammatica della lingua italiana che io conosca.La mia prosa non piaceva invece allo al più grande degli storici italiani del movimento opero e socialistastorico Stefano Merli oanissmisi pu. insegnareavscrivereFare presto. E in parallelo scongiurare altri strappi. Il primo obiettivo del Quirinale è trasmettere agli alleati europei e ai mercati finanziari l’immagine di un’Italia stabile, che sta archiviando senza traumi la stagione renziana, ha scritto Massimo Franco sul Corriere della sera. La reazione delle Borse alla disfatta referendaria è stata già un buon segnale. Ha smentito gli allarmismi alimentati dal fronte del Sì alla vigilia del voto. Ora, si tratta di mettere in piedi una nuova coalizione in tempi rapidi: probabilmente entro metà dicembre, sapendo che si deve risolvere una crisi atipica rispetto al passato. L’idea del «governo del presidente» è suggestiva ma fuorviante. Sergio Mattarella si trova a pilotare la prima sfida davvero impegnativa del suo settennato con una maggioranza ancora intatta, guidata dal Pd; e con un Matteo Renzi dimissionario per volontà propria, senza che nessuno l’abbia sfiduciato. Il comunicato diramato ieri, dopo il secondo colloquio col premier, fa capire molto. Parla dell’«intento di rassegnare le dimissioni» di Renzi, che si è autoaffondato scommettendo tutto sulla consultazione del 4 dicembre. E spiega che il presidente della Repubblica gli ha chiesto di «soprassedere» per dimettersi solo dopo l’approvazione della legge di Bilancio, per evitare l’esercizio provvisorio. Mattarella sa di avere margini di manovra più risicati rispetto a crisi simili del passato. Giorgio Napolitano potè scegliere Mario Monti nel 2011 perché la coalizione berlusconiana si era sfaldata. Oggi, questo non c’è. Il capo dello Stato si trova davanti un partito traumatizzato, e un Renzi che preme per elezioni anticipate. E infatti accelera al massimo i tempi di approvazione della manovra finanziaria, per rendere le sue dimissioni operative entro fine settimana. Il Quirinale può dare suggerimenti; e spiegare che la continuazione di una campagna referendaria lacerante, stavolta trasferita sul traguardo delle urne politiche, rappresenta un azzardo doppio. Il suo imperativo, fin dall’inizio del mandato, è stato quello di limitare al massimo il suo interventismo; e di non oltrepassare mai l’ambito delle proprie prerogative, chiedendo alle altre istituzioni di fare lo stesso. Per questo, in una crisi dai contorni confusi soprattutto per i rapporti con la Commissione europea, le coordinate di Mattarella sono fissate da tempo. Vuole garantire che arrivino gli aiuti alle zone terremotate; salvaguardare il semestre di presidenza italiana del G7 che comincia a gennaio e si concluderà a giugno del 2017; e guidare il più possibile i vertici del Pd verso un’analisi del referendum meno emotiva e segnata dalla voglia di rivalsa. Domanda. tutto qui? Perché Massimo Franco non dice nel suo giornalese pre Twutrwuter, la veritè? Non dce cioè che la nomina d Monti fu un golpe del "migliorista" Napolitano?

Nessun commento:

Posta un commento