sabato 3 dicembre 2016

Perché non vado a votare

Corrado Bevilacqua Perché no? Io ho deciso di non andare a votare per riformare o meno la costituzione. La costituzione italiana "è vecchia come il cuco" e andrebbe riscritta dal primo all'ulltimo articolo, in italiano moderno che parli la lingua di Internet. Recita l'articolo 1: "L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione." Domanda. Cosa vuol dire? Niente. Esso si limita a ribadire che in democrazia la sovranità appartiene al popolo e che la repubblica italiana in quanto è uno stato in cui la sovranità appartiene al popolo è una democrazia. Falso. In Italia, che è una repubblica parlamentare, i partiti si sono trasformati nel frattempo in oligarchie che hanno distrutto le fondamenta della democrazia parlamentare italiana. I cittadini recita l'articolo 18. hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare. Nulla da eccepire.Si tratta di un'altra banalità. In compenso, laCostituzione non prevede quello che negli States è conosciuto come Miranda Warning: "Ha diritto a un avvocato, ha dirtitto a non rispondere alle domande...." Nessun giudice americano convaliderebbe un arresto effettuato senza Miranda Warning. Non esiste l'habeas corpus, non esiste una cultura della sicurezza pubblica rispettosa dei diritti dei cittadini. La polizia cntibnua ad essere usata esclusiuvamente in chiave repressiva. Nulla cintinua a essere fatto in funzione anticrimine. Penso al poiziotto di quartiere. Tutte le confessioni religiose, recita l'articolo 8, sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. Ancora banalità. L'idea che emerge dal testo costituzionale è quella di uno stato concordatario che è la negazione dello stato laico. Art 3: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese". Banalità. Occorre creare una economia giusta per una società giusta.

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