martedì 21 marzo 2017

Elogio della radio

CORRADO BEVILACQUA ELOGIO DELLA RADIO Un tempo, quando non c'era ancora la tv, le famiglie italiane si runivano dopo cena attorno ad una radio ad ascoltare trasnissioni come Il convegno dei cinque, il Concerto Martini e Rossi, Il rosso e il nero condotto da Corrado i copmpagnucci della parrocchietta con Alberto Sordi. Alla domenica omeriggio c'era le partite di calcio con la voce inconfondibile di Nicolò Carosio.seguita da Ballando con noi e da Sorella radio - una trasmissione per i malati. Fu attraverso la radio che, ancora bdmbino, mi resi conto che in questo mon do esistevano non solo i santi, i poeti e i navigatori citati ogni lunedì mattina da Gianni Brera nel suo nell'edtoriale del Guerrin sportivo, ma c'erano anche uomini come il dott Schweitzer al quale la Rai aveva dedicato l'omonimo dramma Buona notte dott. Schweitzer, Alexander Fleming inventore della penicillina, il dott. Sabin inventore dell'antipolio. Fu grazie ad un geniale cronista radiofonico che si diffuse il mito di Fausto Coppi, il campionissimo Memorabili erano gli esordi delle sue radiocronache: "Un uomo solo è al comando, ha la maglia bianco celeste della Bianchi, il suo nome è Fausto Coppi". Alla domenica andavi al cinema a vedere qualche film di propaganda americana e nel cinegiornale Luce vedevi il campionissimo pedalare in sciotezza sui ripidi tornanti del Pordoi; fu attrsverso la radio che il mondo seguì la tragedia della rivoluzione ungherese, la rivolta dei Mau Mau in Kenya, l'affondamento della Andrea Doria,la esecuzione dei coniugi Rosenberg, l'elezione a presidente degli USA di Eisenhower che fece tirare un respiro di sollievo al momdo libero. Il suo sfidanre, infatti, Aldai Stevenson era reputato un comunista, e fu attraversso la radio che entrarono nel linguaggio corrente espresssioni come guera fredda e cortina si ferro e che venne decretato il successo di Papaverri e papere e di Vola Colomba al Festival di San Remo. Oggi, la televisione non offre più emozioni pragonabili a quelle della radio, Essa offre solo delle chiaccgìhiere. Il caso della trasmissione di Rai1 "Parliamone sabato" è diventato un piccolo "giallo". Il motivo riguarda il dibattito organizzato sul tema: "Motivi per scegliere una fidanzata dell'est", con tanto di lista dei buoni motivi. Cosa che ha scatenato un inevitabile putiferio (sebbene al dibattito stesso fossero dati dei toni critici) e le necessarie scuse pubbliche da parte del direttore di Rai1, Andrea Fabiano, non sono bastate. Il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall'Orto ha agito con fermezza chweiterdecidendo così di chiudere la trasmissione e spiega: "La decisione di chiudere Parliamone sabato non è infatti solo la semplice e necessaria reazione ai contenuti andati in onda lo scorso sabato, contenuti che contraddicono in maniera indiscutibile sia la mission del servizio pubblico che la linea editoriale che abbiamo indicato sin dall'inizio del mandato. E' anche una decisione che accelera la revisione del daytime di Rai1 sulla quale peraltro stavamo già lavorando da tempo. Questo al fine di rendere i contenuti Rai sempre più coerenti ai valori che ne ispirano la missione". In effetti in molti sono rimasti sbigottiti nel vedere un cartello grafico durante la trasmissione in cui si elencavano i pregi delle donne dell'est europeo rispetto alle altre donne, tra questi svettavano: "Sono sempre sexy niente tute né pigiamoni", "Non frignano, non si appiccicano e non mettono il broncio", "Perdonano il tradimento" e "Sono disposte a far comandare il loro uomo". In un post su Facebook il presidente della commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico ha attaccato duramente: "Quanto è avvenuto ed è stato raccontato nella trasmissione di Rai Uno 'Parliamone sabato' è esattamente la negazione di servizio pubblico. I responsabili di ciò che è successo devono dimettersi. Il direttore di Rai Uno e la presidente Maggioni si sono scusati per l'accaduto, ma non basta. Sono necessari provvedimenti seri". Dopo questa bufera mediatica scoppiata in Rai, in tanti hanno detto la loro. Curiosa la presa di posizione dell'attrice ungherese Eva Henger, intervenuta ad Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, per dare il punto di vista di una delle donne geograficamente tirate in ballo in quella trasmissione. “Ho letto di quanto accaduto, è veramente ridicolo. Ma non mi sono sentita offesa, anzi non capisco il clamore suscitato”, ha detto la Henger. VIDEO - "Parliamone sabato", i momenti folli del programma di Rai Uno

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