lunedì 20 giugno 2016

Ballottaggi

PD in mutande
di

Corrado Bevilacqua, Ansa

Grillo ce ll'ha fatta. Fassino che non è mai stato un tipo sveglio e che sembrava dormire in piedi anche quando era responsabile del PCI in FIAT, deve ancora capire perché ha perso. Semplice. Ha perso perché Torinio non è più da mezzo secolo la Torino socialista e operaia di Paolo Spriano. La Torino della vecchia Einaudi. La Torino dell vecchie "barriere", di Mirafioti, di quelli che Garavini e Pugno chiamarono "Gli anni duri", di Corso Marconi. Il cervello della Fiat è oggi a Detroit, dove Fred Bongusto mangiava spaghetti, pollo, insalatina, una tazzina di caffè

A quel termpo, come ricordava una mia vecchia compagna del Bronx il cui padre era il capo della polizia di New York, FIAT per gli americani era l'acronimo di FIX IT AGAIN TONY, aggiustala ancora Tony, perchè le FIAT si rompevano in continuazione. Ora FIAT in USA sta per CHEVY, Chevrolet, un mito americano.

Inoltre, va ricordato che negli USA non si parla inglese. Si parla americano, La differenza è enorme. L'inglese va pronunciato con le labbra a culo di gallina. L'americano va pronunciato masticando chewingum. I wanna fuck you! Espressione volgare che potremmo tradurre: Sta attento che ti ,,,,! Grillo l'aveva detto a Fassino, ma Fassino, che ha studiato l 'inglese della Berlitz School nonl'aveva capito.

Il Movimento 5 stelle conquista Roma e Torino, vincendo in 19 dei 20 comuni in cui si è presentato per le elezioni amministrative. I ballottaggi consegnano un risultato 'storico' per M5s, che ora punta al governo del Paese: "è solo l'inizio, ora tocca a noi", dice Beppe Grillo. Virginia Raggi e Chiara Appendino, rispettivamente con il 67,2 e il 54,5% delle preferenze, guideranno dunque la Capitale e il capoluogo piemontese dopo aver messo ko il Pd. "E' un momento storico, ora parte una nuova era", ha detto la prima sindaco donna di Roma. "E' giunto il nostro tempo, dobbiamo ricucire una città profondamente ferita", le parole della neo prima cittadina di Torino.

A Napoli e Bologna gli elettori riconfermano Luigi De Magistris e il pd Virgilio Merola. A salvare i democratici è però soprattutto la vittoria del candidato renziano Beppe Sala, che dopo un iniziale testa a testa chiude in vantaggio col 51,7% contro il 48,3 di Stefano Parisi. Il centrodestra perde in molte città, con l'eccezione di Trieste dove Roberto Dipiazza scalza il pd Roberto Cosolini. Torna sulla scena Clemente Mastella, che a Benevento batte il candidato del centrosinistra Raffaele Del Vecchio. Il Pd ammette la sconfitta "senza attenuanti" a Roma e a Torino e la "durezza" della perdita a Novara e a Trieste. Anticipata a venerdì 24 la Direzione nazionale, prevista inizialmente per il 27. "Gli italiani non credono più a Renzi", commenta il leader leghista Matteo Salvini.

Trionfo del M5S a Roma e Torino: Virgina Raggi sarà la prima sindaca della capitale mentre Chiara Appendino conquista il capoluogo piemontese scippandolo a Piero Fassino. Le urne mostrano una sconfitta dei candidati Pd con l'eccezione di Bologna dove Merola è pronto a diventare il primo cittadino della città, lasciando indietro il centrodestra. L'alleanza Berlusconi-Salvini non sembra riuscire neanche nell'impresa di Milano dove Beppe Sala, dopo un iniziale testa a testa con Stefano Parisi, conquista la vittoria, facendo tirare un sospiro di sollievo ai Democratici. Senza sorpresa invece Napoli, dove si conferma la vittoria di De Magistris.
I cinque stelle si confermano così una ''macchina da ballottaggi'', come sono stati definiti dall'Istituto Cattaneo. Raggi conquista il Campidoglio doppiando il rivale Roberto Giachetti, che riconosce per primo la sconfitta assumendosene le "responsabilità" e annunciando un'opposizione "costruttiva ma determinata". Il M5s non viene dunque penalizzato da un'affluenza in calo rispetto al primo turno un po' ovunque: nella capitale il dato ufficiale si attesta al 50,19% contro il 57,02% del 5 giugno.

Dati simili anche a Torino, Milano, Bologna mentre a Napoli la percentuale scende addirittura al 35%. Ed è ovviamente festa nella sede del comitato elettorale dei cinquestelle, dove in serata è arrivato David Casaleggio ed è atteso Beppe Grillo. M5S che ora guardano a Palazzo Chigi: "siamo pronti a governare", dice il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Se anche Forza Italia e la Lega puntano ad attribuire un valore nazionale alle elezioni amministrative con Mara Carfagna (portavoce dei deputati azzurri) che parla di "fallimento del renzismo" e Matteo Salvini che dice che gli italiani "non credono più a Renzi", i Democratici invece scelgono ovviamente la cautela: "A Roma - dice subito Ettore Rosato dopo la chiusura delle urne - pagano il disincanto degli elettori Pd".

Aesso, che farà Renzi? Se Milano lo salva rendendolo per la collottola Roma lo affonda. Inoltre, le elezioni hanno distrutto iln Pd e la sua cricca oligarchica. Gli oligarchi del PD sono rimasri senza partrito, senza mazzette. Volgarmente detto, sono rimasti in mutande. Non è uno spetacolo bello da vedere, ma chiarsce lostato resene delle cose. E' arrivstoil tempo di cambiare. Di mandare a casa i rottamatori  e di cominciare a pensare. Pensare significa porre il problema del fiondamento.

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