sabato 21 gennaio 2017

Morte a 4 stelle

Esplora il significato del termine: Giampaolo che non trova la moglie e l’urlo del papà per il suo Stefano Storie dal Rigopiano, l’hotel travolto Il sollievo di chi viene salvato si mescola con il dolore e l’angoscia di chi vede le speranze svanire. E all’ospedale di Pescara tutti ringraziano Quintino, il primo che ha dato l’allarme su Rigopiano. Tra i soccorritori anche 10 rifugiati daTorino di Claudio Del Frate I parenti di alcuni dispersi arrivano all’ospedale di Pescara shadow 1 222 11 Sono le ore del sollievo e della disperazione. Sono le ore in cui i destini di quanti sono rimasti coinvolti nella tragedia dell’hotel Rigopiano, per 48 ore uniti, si separano. Chi può riabbracciare un parente gioisce, quelli a cui questa gioia viene negata restano nell’angoscia e, mano a mano che il tempo passa, vedono subentrare lo spettro che il loro caro non possa uscire vivo dalla montagna di neve e di macerie del Rigopiano. L’ospedale di Pescara, il campo base dei soccorsi a Penne sono i luoghi di queste “sliding doors”, i punti in cui si incrociano in queste ore storie tanto differenti. Al momento il bilancio è di 9 persone portate in salvo, 5 estratte prive di vita dalle macerie e 23 ancora disperse. Le operazioni di salvataggio vanno avanti in condizioni proibitive. Nel pomeriggio è stata identificata la terza vittima. Si tratta di Nadia Acconciamessa, mamma del piccolo Edoardo Di Carlo, ricoverato in ospedale, e moglie di Sebastiano Di Carlo, ancora disperso. Lo ha confermato il direttore sanitario dell’ospedale di Pescara, Rossano Di Luzio, durante il bollettino sanitario. In corso il riconoscimento delle altre due salme arrivate in ospedale. Il premier Gentiloni, intanto, «è pronto a riferire in Parlamento sull’emergenza che ha colpito il Centro Italia». shadow carousel Giampaolo che non trova la moglie e l’urlo del papà per il suo Stefano Storie dal Rigopiano, l’hotel travolto Il sollievo di chi viene salvato si mescola con il dolore e l’angoscia di chi vede le speranze svanire. E all’ospedale di Pescara tutti ringraziano Quintino, il primo che ha dato l’allarme su Rigopiano. Tra i soccorritori anche 10 rifugiati daTorino di Claudio Del Frate I parenti di alcuni dispersi arrivano all’ospedale di Pescara I parenti di alcuni dispersi arrivano all’ospedale di Pescara shadow 1 222 11 Sono le ore del sollievo e della disperazione. Sono le ore in cui i destini di quanti sono rimasti coinvolti nella tragedia dell’hotel Rigopiano, per 48 ore uniti, si separano. Chi può riabbracciare un parente gioisce, quelli a cui questa gioia viene negata restano nell’angoscia e, mano a mano che il tempo passa, vedono subentrare lo spettro che il loro caro non possa uscire vivo dalla montagna di neve e di macerie del Rigopiano. L’ospedale di Pescara, il campo base dei soccorsi a Penne sono i luoghi di queste “sliding doors”, i punti in cui si incrociano in queste ore storie tanto differenti. Al momento il bilancio è di 9 persone portate in salvo, 5 estratte prive di vita dalle macerie e 23 ancora disperse. Le operazioni di salvataggio vanno avanti in condizioni proibitive. Nel pomeriggio è stata identificata la terza vittima. Si tratta di Nadia Acconciamessa, mamma del piccolo Edoardo Di Carlo, ricoverato in ospedale, e moglie di Sebastiano Di Carlo, ancora disperso. Lo ha confermato il direttore sanitario dell’ospedale di Pescara, Rossano Di Luzio, durante il bollettino sanitario. In corso il riconoscimento delle altre due salme arrivate in ospedale. Il premier Gentiloni, intanto, «è pronto a riferire in Parlamento sull'emergenza che ha colpito il Centro Italia». shadow carousel Corriere,it

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