domenica 9 aprile 2017

La verità su Emanuelia

Papa Francesco, sono Pietro Orlandi e dopo tanti anni sono ancora qui a chiedere la Verità sul rapimento di mia sorella Emanuela, cittadina vaticana, avvenuto il 22 giugno 1983. Una ragazzina innocente di 15 anni alla quale è stato impedito di scegliere della propria vita, negandole, ancora oggi, ogni forma di Giustizia, dimenticandosi che la vita di ogni essere umano è sacra e non può essere considerata un pezzo di carta sul quale apporre il timbro “ archiviata”. Una vicenda che nel corso degli anni è stata caratterizzata da depistaggi, insabbiamenti, omertà e soprattutto mancanza di collaborazione da parte della Santa Sede. Lei disse: “Chi tace è complice”. E’ vero. In Vaticano c’è chi sa e da tanti anni tace, diventando complice di quanti hanno avuto responsabilità in questa vicenda. A tal riguardo, in Vaticano, ci sono carte secretate, a conoscenza di alcune autorità della Santa Sede, che contengono passi importanti di questa disumana vicenda e che potrebbero permetterci di riabbracciare Emanuela o darle una degna sepoltura. Il dossier “Rapporto Emanuela Orlandi” a disposizione, nel 2012, della Segreteria Particolare di Papa Benedetto XVI, contenente informazioni e nomi che potevano condurci alla Verità, stava per essere consegnato ad un magistrato italiano, ma in Vaticano vennero meno alla parola data e il fascicolo rimase occultato. Dopo 33 anni mi chiedo perché si continua a negare ad una famiglia la possibilità di dare Luce e Pace alla propria figlia, alla propria sorella. Abbiamo il diritto di conoscere la Verità contenuta in quei documenti e se sulla scomparsa di Emanuela fu posto il Segreto Pontificio, La prego di sciogliere i sigilli a tale imposizione che osteggia il raggiungimento della Verità e della Giustizia. Non possono esistere segreti in uno Stato che si erge a centro della Cristianità perché è contrario alle parole e agli insegnamenti di Gesù: ”Non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato e di segreto che non debba essere manifestato”. Papa Francesco Lei ha indicato agli uomini la via giusta “Costruire ponti e non alzare muri invalicabili” ed io lo stesso chiedo a Lei, per Emanuela. La Verità, la Giustizia non possono essere un’utopia, un sogno irraggiungibile ma i principi fondamentali, per ogni Stato che si reputa civile. Principi fondamentali che in questa vicenda sono stati vergognosamente calpestati per oltre 33 anni. La mia è una voce tenace, priva di rassegnazione, che mi guiderà, in questa vita ed oltre, a cercare Verità e Giustizia, affinché questo grido appartenga a tutte le vittime innocenti ed alle persone private della Libertà. Non ci lasceremo mai rubare la speranza. Pietro Orlandi 28 marzo 2017 Questa petizione sarà consegnata a: Papa Francesco Leggi la lettera Giustizia Legale Diritti umani Vaticano Pietro Orlandi ha lanciato questa petizione con solo una firma e allora ci sono 29.683 sostenitori. Lancia la tua propria petizione per creare il cambiamento cui ti preoccupi. Lancia una petizione Aggiornamenti 6 ore fa 25.000 sostenitori 3 giorni fa Aggiornamento sulla petizione Ringraziamenti Maria Cristina Presicci, Italia2 sett. fa 8 Segnala Guarda tutte le ragioni Riportare una violazione delle politiche Firmare questa petizione 29.683 sostenitori Mancano ancora 5.317 firme per raggiungere 35.000 corrado bevilacqua Italia Sto firmando perché… (opzionale) Condividi con gli amici di Facebook Firma Mostra la mia firma e il mio commento su questa petizione Petizioni che sono promosse da altri utenti di Change.org Promossa da 85 sostenitori Petizione diretta a Mauro Mangano Giustizia per i RANDAGI AVVELENATI E IMPICCATI a PATERNO'(CT) Il sindaco di un Comune è responsabile dei cani del territorio,i fatti accaduti negli ultimi giorni sono gravissimi.Chiedo che il primo cittadino prenda posizioni su questi gravi fatti,denunciandoli pubblicamente e alla procura della Repubblica.Chiediamo a Lei di fare pubblico appello affinché chi sa o ha visto qualcosa denunci, mi rifiuto di credere che Paternò sia un paese di OMERTOSI...Dia l'esempio e si schieri a fianco delle associazioni che si occupano dei randagi del suo Comune... 53562 sostenitori Promossa da 3 sostenitori Petizione diretta a Regione Del Veneto NO Plastica Cementificio Pederobba & SI studio epidemiologico La Cementirossi s.p.a. di Piacenza ha chiesto di incenerire plastica da rifiuti nel cementificio di Pederobba. La richiesta è stata sottoposta a VIA (valutazione impatto ambientale). I cittadini di Pederobba e della Pedemontana Trevigiana e il Coordinamento "AriaCheVoglio", considerato che l’area è interessata da 30 anni di incenerimento di petcoke e 20 di incenerimento di pneumatici, CHIEDONO CHE per il “principio di precauzione”, cardine del diritto ambientale europeo, PRIMA di ogni altra autorizzazione a incenerire altri rifiuti, si verifichi quale impatto ha avuto l’attività di incenerimento sulla salute della popolazione, mediante un’approfondita analisi epidemiologica sul campo, realizzata da studiosi titolati e autorevoli e con fondi pubblici, a garanzia di indipendenza. Il Principio "PRIMA LA SALUTE" deve valere OVUNQUE qualcuno chieda di incrementare l'inquinamento incenerendo rifiuti. 1700 sostenitori Petizione di tendenza Petizione diretta a Governo Italiano Salviamo Flixbus Nel decreto Milleproroghe recentemente approvato dal Parlamento Italiano, è presente una norma cosiddetta “anti-FlixBus”, introdotta in virtù di un emendamento parlamentare, secondo cui al mercato dei servizi di linea interregionale a competenza statale potranno accedere solo raggruppamenti d'impresa la cui capogruppo svolga come attività principale il servizio di trasporto su strada. Dall'entrata in vigore del decreto, le società oggi operanti hanno 90 giorni per adeguarsi, che scadranno a fine maggio 2017. Dietro tale tecnicismo, si nasconderebbe purtroppo una conseguenza molto semplice: l'impossibilità per una società come Flixbus (che non svolge direttamente il servizio di trasporto, ma si affida a una serie di piccoli e medi partner commerciali italiani, proprietari dei veicoli) di continuare a svolgere i suoi servizi in Italia come accaduto finora. E questo nonostante la compagnia di autobus low-cost in un anno e mezzo abbia raccolto il favore di più di 3,5 milioni di clienti, abbia raggiunto più di 120 città e abbia creato oltre 1000 posti di lavoro. Grazie ad alcuni ordini del giorno (tra cui quelli a prima firma Mazziotti, Boccadutri, Capezzone), il governo Gentiloni si è impegnato a cancellare la norma. Noi auspichiamo che tale impegno sia rispettato, per evitare la cancellazione di un servizio di trasporto privato che permette a milioni di utenti - soprattutto studenti fuori sede e giovani lavoratori - di viaggiare e muoversi a basso costo in Italia e che genera lavoro per molte piccole e medie imprese italiane. La conferma della norma "anti-Flixbus" rappresenterebbe inoltre un grave danno per l'Italia, perché mostrerebbe quanto sia incerto e instabile il suo quadro di regole: se basta un piccolo emendamento nascosto per alterare e bloccare la concorrenza, nessuno vorrà investire nel nostro Paese. Per questo, nell'interesse dei viaggiatori, dei lavoratori e della crescita economica italiana, chiediamo al governo di procedere rapidamente con l'abrogazione della norma "anti-Flixbus". 59077 sostenitori Petizione di tendenza Petizione diretta a AGCOM contro il cartello delle società telefoniche che hanno inventato l'anno di 13 mesi Le compagnie telefoniche da sempre vanificano i benefici per i consumatori evitando di fatto di farsi concorrenza. Ora siamo arrivati ad una vera e propria situazione di operativita di "cartello" in cui tutte o quasi le aziende si sono allineate nel modificare i rapporti contrattuali addebitando le tariffe non più su base mensile ma ogni 28 giorni ( quattro settimane). In questo modo gli addebiti annuali non saranno più 12 ( uno per mese) ma ben 13 con un aumento medio di costo di ca l'8% a parità di canone e prestazioni. 50730 sostenitori Petizione di tendenza Petizione diretta a YuLin Government Stop the Yulin Dog Meat Festival! Dear Ambassador Cui Tiankai, China's rich cultural and traditional history spans thousands of years and now China is fast becoming a recognized and dominating super economic power, with its citizens enjoying a high standard of living as the result of economic and social progress. However, with great success comes great responsibility, and as a global citizen, I am truly shocked and appalled to learn about the cruelty and suffering currently being inflicted upon the helpless companion animals, namely dogs and cats, of Yulin, killed during the annual Yulin Dog Meat Festival. This medieval way of treating animals sits at complete odds with how China has progressed as a society in recent years. This is not about cultural differences this is about the most basic of ethics and about treating animals with compassion. It's plain to see that the practices carried out at Yulin represent a new low for China. Those animals we choose to be our working companions, our eyes when we are blind, our guardians of the family home, to share our food and to be our best friends for hundreds of years are suffering and are being slaughtered in the most monstrous of ways. There are many videos on YouTube to evidence this, although they are not easy to watch. Despite how you feel about eating any animal, no living, sentient being should be abused or tortured for any reason, and no right-minded person can rationally argue otherwise. Dogs and cats suffer unspeakable horrors at the hands of farmers, traders and butchers - beaten, torched with fire, boiled alive, etc. Not all these animals are "farmed" - many are beloved, stolen pets. The medieval treatment of companion animals in Yulin provides a cruel contrast to the slick, sophisticated, modern image that China tries so hard to portray to the outside world. Until Yulin and the Chinese government officials begin to legitimately and aggressively police, enact and enforce the companion animal protection laws as a first step in ending this shameful industry, I will be protesting for the tens of thousands of suffering, neglected and abused companion animals living lives of utter misery and pain unto death throughout Yulin and other cities that supply these animals to Yulin. ---------------------------------- To learn more and take action, please visit: English: http://koreandogs.org/yulin/Greek: http://koreandogs.org/yulin-greek/Italian: http://koreandogs.org/yulin-italian/Spanish: http://koreandogs.org/yulin-spanish/ Ambassador Cui TiankaiEmbassy of the People's Republic of China in the United States of America3505 International Place, N.W.Washington, D.C. 20008 U.S.A.Tel: +1-202-495-2266Fax: +1-202-495-2138E-mail: chinaembpress_us@mfa.gov.cn http://www.china-embassy.org/eng/ Consulate General Luo LinquanConsulate General of the People's Republic of China in San Francisco1450 Laguna Street, San Francisco, CA 94115Tel: 415-852-5924http://www.chinaconsulatesf.org/eng/ City of Yulin: http://www.yulin.gov.cn/ Italian: FERMIAMO LO YULIN DOG MEAT FESTIVAL Spettabile Governo Cinese, La Cina, con la sua ricca storia di cultura e tradizioni millenarie, è ormai anche un paese dichiaratamente annoverato tra le superpotenze economiche mondiali, con una popolazione ad un alto tenore di vita frutto di un raggiunto benessere sociale ed economico. Tuttavia, con il grande successo arrivano anche le grandi responsabilità e in quanto cittadino del mondo, sono scioccato e disgustato dalla crudeltà e delle sofferenze inflitte su inermi animali da compagnia, i cani e gatti di Yulin, uccisi durante l’annuale Yulin Dog Meat Festival. Questo barbaro modo di trattare gli animali si scontra fortemente con il progresso sociale raggiunto dalla Cina in questi ultimi anni. Le differenze culturali non c’entrano, c’entra la necessità di trovare modi eticamente corretti e compassionevoli di interagire col mondo animale. E’ sotto gli occhi di tutti che le inumane torture perpetrate a Yulin rappresentano una vera e propria macchia indelebile nella storia recente della Cina. Gli stessi animali che abbiamo scelto come compagni di lavoro, come nostri occhi quando non siamo in grado di vedere, come guardiani delle nostre case e delle nostre famiglie, con cui condividiamo il nostro cibo e che sono i nostri migliori amici da centinaia di anni vengono massacrati nei modi più mostruosi. Esistono molti video su Youtube, a testimonianza di ciò, che non sono facili da guardare. E indipendentemente da come la si pensi in merito al consumo di qualsiasi animale, nessun essere vivente senziente dovrebbe essere in alcun modo costretto a sottostare ad abusi e torture e nessuna persona dotata di logica e raziocinio potrà mai dire il contrario. Cani e gatti patiscono sofferenze indicibili per mano di contadini, mercanti e macellai venendo bastonati, bruciati e bolliti ancora vivi. E non tutti questi animali vengono “allevati” a questo scopo, molti sono animali domestici rubati alle loro disperate famiglie. Il trattamento barbaro degli animali da compagnia di Yulin si pone in netta contrapposizione con l’immagine elegante, sofisticata e moderna che la Cina cerca da tempo di mostrare al resto del mondo. Finché Yulin e i rappresentanti del governo cinese non cominceranno a combattere questa pratica con forza e decisione implementando una legge per la protezione degli animali da compagnia come primo passo per porre termine a questa pratica vergognosa, io protesterò per le decine di migliaia di animali da compagnia negletti, abusati e torturati, costretti ad una vita miserrima e pene indicibili e letali in tutta Yulin e in tutte le altre città che forniscono animali a Yulin. Distinti saluti, 28225 sostenitori Petizione di tendenza Petizione diretta a Dario Franceschini #PerUnaTelevisioneAColori Gentile Ministro Dario Franceschini Gentile Direttore Rai Antonio Campo Dall’Orto. Mi chiamo Brhan Tesfay, ho quarantasette anni, sono d’origine eritrea, e vivo in Toscana a Prato da più di trenta anni, sono uno scrittore e dal 2012 anche editore. Mi considero un italiano come tanti che hanno origine altrove. Ho un problema: non riesco a guardare la televisione, il cinema e la pubblicità con mio figlio Thomas che ha due anni. Questa notte non ho dormito. Questa mattina non sono riuscito a pensare ad altro, perché temo per il suo presente, e futuro. Nella pubblicità non si vedono bambini neri se non per raccolta fondi per bambini africani che muoiono di fame. Nei film e nelle fiction il nero, l’arabo, l’asiatico, l’europeo dell’est, il diversamente abile… incarnano ruoli stereotipati (spacciatore, prostituta, clandestino, criminale, buttafuori, colf, badante, tribale, selvaggio, terrorista, patetico, il bisognoso), questa è LA PAPPA TOSSICA che viene offerta a mio figlio Thomas. Ma io che cosa posso fare? La televisione è fondamentale anche per l’idea che si fa uno di sé, allora mio figlio che cosa deve pensare di se stesso? Anche se parla poco sta immagazzinando informazione attraverso le immagini. Mi chiedo perché stiamo rubando il sogno, la speranza a intere generazioni che definiamo diversamente normali o diversamente italiani? Non posso stare fermo. Devo fare qualcosa. Da dove partire? Da chi si occupa di televisione, di cultura, di cinema. Scrivere alle redazioni di programmi televisivi è inutile. Cerco in internet un numero da contattare al Ministero dei beni e delle attività culturali, trovo il numero. Che faccio? Chiamo oppure no? Chiamo. Mi sfogherò con il centralino, è già qualcosa. Lo devo fare per il mio precario equilibrio. Lo faccio per dire a mio figlio: io ci ho provato. Il telefono squilla, chiedo di parlare con chi si occupa di televisione e cinema. Al di là d’ogni mia aspettativa mi passano una signora, di corsa spiego il mio dramma, Lei sembra comprenderlo, e sento un sollievo nella sua voce nel comunicarmi una notizia: «stanno modificando la legge». Sbigottito chiedo, «come?». «Stanno modificando la legge 2287 ‘Disciplina del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo’». Chiudo il telefono, allora mi sento incoraggiato a scrivere una lettera, non più di sfogo ma d'incoraggiamento perché sia eliminata la pappa tossica, ma se la firmo da solo finirà nel cesto, allora ecco lo strumento giusto, la petizione. Sappiate che parte da un dramma strettamente personale, ma sono certo che la pappa tossica non viene offerta solo a mio figlio. Allora ecco il mio appello: La realtà è in movimento, le rappresentazioni della realtà no. Essere nero, essere di un genere, appartenere ad un’etnia, essere diversamente abile, non possono essere continuamente rappresentati come una colpa, e non possono essere chiamati in causa solo per rappresentare stereotipi negativi. Mi chiedo quante sono le registe donne ogni 100 film prodotti in Italia. Di nuovo mi butto su internet. Dopo diverse ore ho la certezza che il mio dramma è condiviso da milioni di persone, inoltre vengo a sapere che il Ministero dei beni e delle attività culturali finanzia per circa 400.000.000 la cultura e l’industria cinematografica italiana, però, allora siamo anche noi ignorati, esclusi e bastonati che finanziamo la produzione e diffusione degli stereotipi. Ho ascoltato, con emozione, più volte il discorso dell’attore britannico Idris Elba, con determinazione chiarezza mostrava il risultato della pappa tossica: «I talenti artistici sono ovunque, l’opportunità no» e lo sta dicendo al parlamento inglese. Allora la pappa tossica non è offerta solo in Italia. La petizione è corretta per gridare che tutti ci meritiamo una televisione a colori, che racconti il meraviglioso, e variegato mondo attuale. Chiediamo a chi produce, organizza rappresentazioni (tv, cinema, pubblicità, teatro ecc) di prendere atto della realtà, di avere fiducia nella passione e nell’intelligenza di tutte le persone che si nutrono delle loro produzioni. Ai primi due destinatari: il Ministro Dario Franceschini e il direttore RAI Antonio Campo dell’Orto, chiediamo di portare la televisione, il cinema, il teatro nell’era moderna. Siamo passati dal bianco nero al monocolore allora facciamo questa rivoluzione passando al multicolore e multi diversità come sinonimo di normalità. Gentili signori Armatevi di coraggio e fate del disegno di legge N.2287 uno stimolo alla rivoluzione della rappresentazione, un inno alla normalità con tutte le sue sfumature. Firmando questa petizione si chiede coraggio e fantasia nel fare una legge con norme specifiche in grado di stimolare, verificare il rispetto di una narrazione pluralista e non stereotipata in tutte le fasi della produzione. Il secondo destinatario: tutti i soggetti che direttamente o indirettamente incidono sulla produzione e diffusione della cultura in senso ampio (produttori, distributori, registi, sceneggiatori, direttori di rete, scrittori, attori). Firmando si chiede di avere fiducia nella nostra capacità di cittadini, di abbandonare il ragionamento solo per stereotipi, di fare a meno della pigrizia mentale, il resto basta guardare dalla finestra. Il terzo destinatario sei tu che stai leggendo, firmando dichiari di essere pronto ad una rappresentazione inclusiva e pluralista, dove il genere, il colore, l’etnia, l'abilità fisica, la nazionalità, la religione non siano incarnazione di stereotipi negativi. La tua firma bandirà la pappa tossica, e per questo ti ringrazio e un giorno, forse, potrò guardare la televisione con mio figlio Thomas. Brhan Tesfay #PERUNATELEVISIONEACOLORI

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